La musica è da sempre uno strumento universale di espressione e connessione: un linguaggio che parla direttamente alle emozioni, capace di creare ponti dove le parole non arrivano. Per le persone autistiche, l’esperienza musicale e multisensoriale può diventare un’occasione preziosa per stimolare la percezione, favorire il rilassamento e aprire nuove forme di comunicazione.

Da qui l’idea di sperimentare un linguaggio sonoro con strumenti capaci di rendere le vibrazioni sonore non solo ascoltate, ma vissute con tutto il corpo.

Con questo spirito nasce il progetto “Opera Sonora”: un’iniziativa innovativa che unisce musica, vibrazioni multisensoriali e tecnologie all’avanguardia a favore del benessere dei ragazzi/e di Casa “Sebastiano”.

Un viaggio sensoriale tutto da ascoltare

Grazie alla collaborazione con la ditta Ciresa di Tesero, esperta nella produzione di strumenti musicali a corda,  la cooperativa può oggi contare sulla speciale Tavola di Risonanza in Vibrazione: strumento cardine di questo progetto, pensato per diffondere il suono in modo immersivo e naturale. Il suo scopo? Favorire rilassamento emotivo e sensoriale, stimolare la partecipazione attiva attraverso vibrazioni e armonie, e promuovere momenti di socializzazione condivisa. A questa cassa acustica è infatti possibile collegare qualsiasi strumento musicale il cui suono viene amplificato in modo naturale e trasmesso come vibrazione alla persona che vi è a contatto, con effetti benefici e curativi.

Musica, vibrazioni… e osservazioni significative

In un contesto controllato, mediante dei test strutturati, abbiamo fatto una osservazione annotando dati fisiologici (frequenza cardiaca, respirazione e saturazione), risposte soggettive al rilassamento e le reazioni corporee (movimento di mani, torace e piedi). I suoni proposti spaziano da melodie rilassanti a campane tibetane a suoni naturali: ogni sessione è stata un’occasione per osservare risposte individuali uniche.

Restituire emozioni, non solo numeri

Le osservazioni iniziali sono molto incoraggianti: i partecipanti hanno mostrato rilassamento profondo, alcuni hanno lasciato emergere dondolii ritmici fino a momenti di sonno spontaneo; altri hanno manifestato entusiasmo per le vibrazioni basse. Alcune reazioni, più intense o improvvise, hanno però richiesto una modulazione degli interventi sempre più personalizzati, dimostrando quanto sia centrale l’approccio individuale.

Verso nuovi orizzonti multisensoriali

Opera Sonora non si ferma qui: il progetto prevede di estendere le sperimentazioni a tutti gli utenti della cooperativa e anche a gruppi neurotipici, potenziare la raccolta dati osservativi e biometrici, integrare lo strumento nella stanza multisensoriale interattiva e sperimentarlo con il Letto Zerobody. In parallelo, stiamo lavorando alla creazione di una “biblioteca del suono”.

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